Se non hai mai sentito parlare di A/B testing, questa è una buona occasione per sapere di cosa si tratta e capire qual è l’importanza di sperimentare durante una campagna di social advertising. Vediamo in cosa consiste esattamente.
Cos’è un test A/B
È un modo di testare le campagne marketing sulle piattaforme social media. Per verificare quanto sia davvero efficace una pubblicità ci affideremo al test A/B. Quando pubblichiamo un post sponsorizzato – modello A – compiamo il primo passo della sperimentazione. Creeremo parallelamente una sponsorizzazione alternativa – modello B – come variante per comparare quale delle due versioni otterrà le migliori performance. Ciò consente di capire cosa funziona meglio su un determinato target di pubblico e aggiustare il tiro per ottenere risultati migliori. Terminato il test, i dati ricavati daranno una corretta visione di come procedere per attuare una strategia efficace per raggiungere l’obiettivo di business.
Come fare un test A/B
Il primo passo per raccogliere dati e misurare correttamente i KPI – key performance indicator – è identificare l’obiettivo della campagna: ad esempio, ottenere più iscritti alla newsletter, incrementare le vendite o le visite al sito; qualunque esso sia bisogna avere chiare le metriche da analizzare. Dopodiché è possibile scegliere gli elementi da modificare per il test e monitorare gli indicatori.
Bisogna selezionare il pubblico target in termini quantitativi, cioè su quante persone andranno testati i modelli. Un maggior campione statistico darà dati accurati da analizzare ai fini del test. La durata del test A/B è un altro elemento da considerare. Va stabilita in partenza, sebbene possa subire variazioni a seguito di scelte fatte in corso di testing. Anche il timing ha una rilevanza cruciale: se per esempio eseguiamo il test in determinati periodi dell’anno – durante le festività o il cyber monday – rileverà dati che in altri periodi potrebbero essere dissimili. Va considerato se riprodurre il test con le stesse varianti in più periodi.
Cosa testare
Il test A/B può essere effettuato su qualunque elemento: design, testo, titolo, colore o font del tasto della call-to-action, età e genere del target, zona geografica… Tutti questi elementi sono modificabili ai fini del test per verificare la loro efficacia rispetto all’obiettivo principale. Minime variazioni che potrebbero sembrare ininfluenti, generano un effetto sorprendente. Anche lo sguardo del soggetto in una foto fa la differenza nello spingere un utente a cliccare il tasto “Acquista” – dimostrato con il tracciamento oculare.
Puoi farne a meno?
Certo che se ne può fare a meno. Ma a quale costo? Come ogni altro strumento che il digitale mette a disposizione per il marketing, anche il test A/B può essere un potente alleato per creare ads in grado di generare maggiori conversioni, a patto di saper leggere i dati raccolti attraverso la sperimentazione. I risultati mostreranno il numero di click, vendite finalizzate, lead ottenuti, bounce rate (frequenza di rimbalzo), durata delle visite alla pagina, ecc…
L’A/B testing può essere fatto anche per la landing page. Dove posizionare il tasto nella pagina per la call-to-action può fare la differenza notevole in termini di conversioni – e vendite – così come il copy o l’immagine possono migliorare il risultato atteso di una sponsorizzazione.
Conclusione
In termini di tempo e risorse un test A/B rappresenta una spesa che un business operante online deve considerare se vuole massimizzare i risultati. Raccogliere e analizzare dati è un lavoro che richiede capacità e attenzione; tanta quanta ne richiede ideare una campagna marketing social. Un impegno largamente ripagato dai risultati. Comincia subito a sperimentare!