Il lavoro del Videomaker

Con il digitale è esplosa la richiesta di contenuti multimediali, tanto che le piattaforme social come Facebook hanno dedicato molta attenzione ai contenuti video. Merito anche della tecnologia che permette di girare in altissima risoluzione con uno smartphone e montare direttamente dal device. In questo scenario la richiesta di professionisti per contenuti video è esplosa. Parliamo del videomaker.

Cosa fa un videomaker

Banale dire che un videomaker realizza video, questo è chiaro. Ma che tipo di video? Film, cortometraggi, videoclip musicali, video promozionali, in pratica qualunque messaggio si voglia trasmettere attraverso immagini combinate con l’audio. Lo può fare per la televisione, e può farlo – moltissimo adesso – per il web. Il videomaker è un professionista che sa combinare gli elementi della scena per renderla funzionale allo scopo, raccontare una storia. Sarebbe riduttivo pensare al lavoro del videomaker come quello del videooperatore, è molto più di questo: è regista, autore, produttore, tecnico del suono, sa come posizionare le luci sulla scena ed il soggetto nella scena. Non è finita qui, poiché dopo essersi occupato della preparazione e realizzazione del girato, si passa alla post-produzione e cioè al montaggio, l’aggiunta di effetti visivi, correzione del colore e regolazione dell’audio. Certo, non è detto che faccia tutto da solo, ma se non fosse così dovrebbe anche coordinare il team.  

Quali strumenti utilizza

Ci sono anche le competenze digitali nella cassetta degli attrezzi del videomaker dei giorni moderni. Innanzitutto il montaggio video, che come detto si può fare direttamente da smartphone grazie ad applicazioni come In Shot o Videoleap, che permettono buoni risultati soprattutto quando si vuole realizzare un prodotto rapidamente per il web, comodo per chi utilizza i social media professionalmente. Per risultati di livello professionale però, bisogna sporcarsi le mani con software di video editing tipo Final Cut Pro X o Adobe Premier che sono senz’altro alla portata di tutti, sia come costo che come facilità di utilizzo. La parte più complessa è sapere utilizzare questi strumenti per ottenere un risultato professionale.

La creatività fa la differenza

Quindi tutti videomaker grazie a smartphone e software? Decisamente no, oppure non esisterebbe più una professione. Sebbene il lavoro di creazione di contenuti video si sia democratizzato, poiché non è più necessario possedere una strumentazione costosa, è pur vero che realizzare questi contenuti per il web, significa scontrarsi con decine di migliaia di creativi che nel mondo possono realizzare un buon prodotto – anche a basso costo – e confezionarlo per le aziende. Le multinazionali potranno sempre contare su budget che consentono di assumere agenzie creative pluripremiate, ma le aziende più piccole possono contare su creativi altrettanto validi, per contenuti memorabili a budget ridotto. Bisogna affidarsi alla creatività del videomaker e se a questa si aggiunge preparazione, conoscenze tecniche e digitali, non ci sono scuse per non investire in contenuti video in grado di generare un impatto positivo del brand sugli utenti.  

Conclusione

Quando si parla di videomaker, non si deve correre il rischio di confondere chi per passione gira video col telefono – magari sogna una carriera da TikToker – con chi ha fatto della passione una professione, con preparazione e grande esperienza. Se lo scopo è realizzare un contenuto video per un’attività di business, il consiglio migliore è quello di rivolgersi a professionisti della comunicazione attraverso lo strumento del video.