LinkedIn e l’importanza del Personal branding

Che i tempi siano cambiati dal punto di vista lavorativo lo hanno capito un po’ tutti, in particolar modo coloro che si sono affacciati su questo mondo negli ultimissimi anni.

Esistono ancora diversi nostalgici del posto di lavoro fisso a tempo indeterminato, quel tipo di lavoro che garantiva sicurezza per tutta la vita e spesso non richiedeva grossi adeguamenti nella formazione e nell’aggiornamento costante.

Oggi tutto questo dovrebbe essere un concetto da lasciare alle spalle: siamo entrati in una società “liquida”, in perenne cambiamento, che richiede un’elasticità mentale e una versatilità che prima erano pressoché sconosciute e soprattutto che non erano necessarie.

La società nella quale viviamo oggi è quasi completamente digitalizzata e “online”; mette in comunicazione tra essi tutti i Paesi del mondo, creando legami lavorativi come se le persone fossero fisicamente vicine e tenendole costantemente a contatto.

La trasformazione nel mondo lavorativo richiede quindi un personale sempre più digitalizzato e autonomo e questo implica di imparare ad essere perenni venditori della propria persona, sapendo comunicare se stessi agli altri nel modo migliore, creando un pacchetto di sé che includa qualcosa di davvero interessante e allettante per sapersi rendere il più attrattivi possibile.

Il Personal Branding: ovvero promuovere se stessi

Quando il professionista ha chiaro il suo obbiettivo, quando ha chiare la sua mission e la sua vision, inizia la sua operazione di pubblicizzazione del Brand. In questo di caso il Brand è se stesso e non può farlo come se stesse presentando chiunque altro: deve puntare ad un Personal branding di sé lanciandosi sul mercato come farebbe se lanciasse qualsiasi altro prodotto, come se si trattasse di una marca unica, caratteristica e originale, convincendo l’acquirente a sceglierla perché è diversa da tutti gli altri prodotti/competitors.

Il Personal branding è tutto un insieme di strategie che vengono messe in atto per delineare quello che è il proprio bagaglio di competenze per poi comunicarlo agli interessati, ossia alle persone giuste. Ai potenziali datori di lavoro, per usare un termine anch’esso in disuso.

Quando un professionista adotta queste tattiche in ambito lavorativo, il personal branding diventa professional branding. Il professional branding è dunque il modo in cui LinkedIn parla del Personal brand di un professionista.

Il Recruiter dei nostri tempi: LinkedIn

Chi sceglie di fare Personal branding su Linkedin deve mirare ad evidenziare i suoi tratti distintivi, a mostrare il suo fattore X sottolineando le sue caratteristiche e ciò che lo rende speciale, rendendo noti i propri valori. A questo si devono aggiungere quindi tutte le sue competenze professionali nel settore di interesse.

Il professionista deve dimostrare di sapersi relazionare nel network, dando vita ad un Personal branding consistente, utilizzando una foto profilo o un logo e rendendosi quanto più visibile, diventando PR di se stesso e cercando di mantenere una reputazione online e offline sempre sana, protetta e migliorata.

Come funziona LinkedIn?

Linkedin permette di iscriversi gratuitamente come persona fisica o come azienda, fornendo una valida occasione per presentarsi alle persone con le parole appropriate e suggerendo i contenuti da inserire.

Al momento dell’iscrizione ci si presenta, si raccontano le proprie esperienza lavorative, quali sono le competenze acquisite e le proprie conoscenze. Come in tutti i Social Network, anche su LinkedIn si creano dei contatti tra persone, ma essendo una piattaforma lavorativa si deve prestare molta attenzione a quali collegamenti creare, scegliendoli nel modo più giusto e più mirato possibile, puntando ai professionisti del settore di interesse. Stesso discorso vale per i gruppi: esistono anche su LinkedIn e si deve scegliere con molta cura quali saranno i più utili ed aderirvi.

Per creare una reputazione rilevante è fondamentale essere attivi e comunicativi con post e commenti interessanti, condividendo magari i contenuti che hai creato, siano essi e-book, articoli, progetti, presentazioni ecc. Talvolta si viene notati per un semplice commento brillante perché si è stati capace di incuriosire e affascinare.

Colmare il più possibile le sezioni riguardanti i propri dati è dunque fondamentale.

Un’opportunità non solo per chi è in cerca di lavoro

LinkedIn non è uno strumento ottimo solo in fase di ricerca di lavoro. È importante avere un profilo aggiornato anche quando si ha già un lavoro e non lo si sta cercando nell’immediato perché come la società e il lavoro, anche la carriera al giorno d’oggi è fluida. Questo comporta che molto spesso chi è cliente di un’azienda abbia a che fare più col singolo professionista che con l’azienda in toto, generando un rapporto fiduciario orientato più tra professionista/collaboratore e cliente che tra cliente e azienda in senso generico.

È dunque importante che la stessa azienda capisca questo e che sia essa stessa la prima promotrice di una buona reputazione dei suoi collaboratori, spingendo questi, tramite i loro social, a promuoverla tramite le condivisioni e i post. È statisticamente provato, per altro, che questo tipo di politica lavorativa genera fiducia da parte del collaboratore verso la stessa azienda e il suo futuro.

Perché sfruttare LinkedIn per il Personal branding

Occorre dunque decidere cosa si vuole da LinkedIn, perché lo si sta utilizzando e qual è il proprio obbiettivo; è indispensabile far sapere chi si è e cosa si cerca sulla piattaforma (magari prendendo spunto da profili simili); bisogna decidere con quale titolo presentarsi e poi decidere quale pubblico si vuole raggiungere.

Linkedin è il vero rinnovamento del recruiting in una versione del tutto moderna ed attuale ed è per questo che oggi svolge un ruolo così importante.

Qualcuno ricorderà certamente come si svolgevano i colloqui di lavoro nel senso classico: ci si presentava, si faceva marketing di se stessi e si cercava di vendersi. Oggi accade che su LinkedIn si affronti questa prima fase di colloquio e si risponda a delle domande virtuali, mantenendo una costante e buona Personal branding reputation, perché come diceva W. Buffet

Ci vogliono vent’anni per costruire una reputazione e cinque minuti per rovinarla. Se pensi a questo, farai le cose in modo diverso.

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